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Pedagogica TV

Caccia al Re, nuova fiction in onda su Rai1 la domenica sera. La scorsa settimana ne avevamo anticipato la messa in onda, citandone, tra gli altri, gli intenti pedagogici in merito ad alcuni temi tra cui la diffusione e l'uso di sostanze tra giovani e giovanissimi (leggi).

Ad una settimana di distanza, e dopo aver visto la prima puntata, ci sembrava interessante ritornare brevemente sull'argomento.

Al netto delle considerazioni rispetto alla sintassi narrativa (un po' sbrigativa e stereotipata in certi passaggi e nel tratteggio dei personaggi) e alla recitazione di alcuni (l'attore che impersona il Vicequestore Piazza, ad esempio, è tedesco ed il suo doppiaggio stride in maniera evidente con il resto...), quello che balza agli occhi è proprio l'aspetto pedagogico e non solo quello legato al problema sostanze.

Insomma, si avverte lo sforzo, magari non completamente riuscito, di tenere insieme un discorso un po' più complesso di quello che ci si aspetta, e si è soliti vedere, quando certi temi vengono affrontati sulla tv generalista della domenica sera in prima serata. La sensazione è che gli autori abbiano provato a mettere in scena un prodotto che provi ad affrontare le questioni più delicate (le dinamiche sociali, la legalità, il consumo di sostanze) uscendo dalle equazioni più scontate proponendo situazioni più articolate, più controverse e, quindi, più vicine al reale.

Di seguito vi proponiamo due esempi. Nel primo il protagonista, il vicequestore Piazza, è vittima di un tamponamento, nel secondo, invece, è la figlia dello stesso che è alle prese con la scelta tra il fumare o meno una canna. Entrambe le scene presentano aspetti che possono far discutere e sfumature non scontate se pensiamo alla collocazione oraria e al pubblico a cui sono rivolte.

A voi il giudizio.