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(articolo del 13 marzo 2012)

Al via la collaborazione tra Gazzetta e Steadycam: obiettivo i giovani e le nuove tecnologie, con approfondimenti su Facebook.

Il Centro di documentazione audiovisiva albese, grazie all’Assessorato all’Istruzione della Regione, si appresta ad offrire percorsi formativi a scuole e insegnanti piemontesi. Per Gazzetta, a cadenza quindicinale, metterà in luce il delicato rapporto tra giovani generazioni, tecnologia, internet, mondo dei consumi all'interno della rubrica @ssaggi digitali. “Per il nostro giornale è un modo di entrare in rapporto con il mondo giovanile e con i suoi modelli comunicativi”, spiega il Direttore di Gazzetta don Antonio Rizzolo. “I nostri ragazzi passano al cellulare anche 4 ore al giorno, spesso ne hanno in tasca più d’uno e lo usano per navigare in internet. Uno su sei trascorre più di 5 ore sui social network e il 30 per cento dichiara di avere centinaia di amici su Facebook. Dobbiamo esserne consapevoli”.

In effetti sostiene il Direttore del Servizio per le tossicodipendenze dell’AslCn2, a cui Steadycam è legato, Giuseppe Sacchetto, “Se il fenomeno delle dipendenze in passato si concentrava su sostanze stupefacenti e psicotrope, oggi assistiamo all’estendersi di questa modalità patologica verso altri “oggetti”: gioco d’azzardo, scommesse online, shopping compulsivo, dipendenza da cibo e sesso virtuale; comportamenti facilitati da un utilizzo distorto dei nuovi media (internet in primis), che da risorse si trasformano in ambienti dove trovare risposte immediate”.

L’educazione a un utilizzo critico di web, social network, videogiochi e cellulari diventa quindi il focus del contributo che il Centro offrirà ai lettori di Gazzetta, mentre ulteriori approfondimenti (video, link e documenti di vario tipo) si troveranno sulla pagina Facebook del giornale. Come conferma Francesco Morabito, direttore sanitario dell’Asl CN2 “la comprensione dei nuovi linguaggi giovanili, che alimentano la comunicazione mediatica, ci può aiutare ad attivare ponti  con le nuove generazioni, a diventare più credibili nei loro confronti, in sintesi ad assolvere ad un mandato pedagogico ed educativo”.

Aggiunge Luca Sibona, coordinatore del Centro, “Cercheremo di affrontare con linguaggio comprensibile i temi della media education, racconteremo come operiamo con gli insegnanti e con gli studenti, utilizzando metodi e tecniche della pedagogia attiva alternati alla visione di brevi spezzoni di film e spot. Solleciteremo i ragazzi a esprimere emozioni, vissuti e modi di gestire il rapporto con social network e nuovi media. Abbiamo in cantiere, insieme a Gazzetta, un concorso a premi, che si svilupperà su Facebook, You Tube e cellulari”.