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L'onda

Un insegnante di liceo deve tenere un corso sui regimi totalitari del Novecento; per una settimana la sua classe sperimenterà sulla propria pelle che cosa significhi vivere in una dittatura. L'insegnante diventa il leader di un gruppo, l'Onda, dove regole e disciplina sono rigidamente imposte e rispettate. In pochi giorni, però, quello che doveva essere un esperimento didattico diventa qualcosa di diverso: il gioco di ruolo entra nelle vite dei ragazzi e chi non si adegua subisce la potenza del neonato regime.

 

E' la trama di un film tedesco, L'Onda (di Dennis Gansel, 2008), che verrà proiettato lunedì 31 gennaio alle 21.00 presso la Biblioteca Civica di Canale (CN), in una serata a ingresso libero organizzata dalla Direzione Didattica di San Damiano in collaborazione con il Cinecircolo 400 Colpi (partner di Steadycam) e l'Associazione Franco Casetta. Il film, che ha avuto alcuni passaggi televisivi sul canale satellitare Cult, è presente nel nostro archivio (vai) per più di un motivo.

L'Onda è un film sull'educazione. Civica e politica, in primo luogo: la riflessione su come nasca e si rafforzi un regime dittatoriale, quali e quanti bisogni spingano le persone (ragazzi o adulti, non fa differenza) a "intrupparsi" e a rinunciare alla libertà faticosa della democrazia per la rassicurante prigione delle regole e della divisa, è il tema centrale del film nonché dell'esperimento a cui si ispira, realmente tenuto nel 1969 a Palo Alto, in California (leggi). Ma si ragiona sull'educazione più in generale: sul ruolo potente che può avere un insegnante, all'interno di un'istituzione spesso attaccata e svalutata come quella scolastica, nell'offrire, più che nozioni, modelli. In questo L'Onda si inserisce in un lungo filone di pellicole, dal classico Il seme della violenza (vai) allo stracitato L'attimo fuggente (vai); fino al nostrano Un gioco da ragazze (vai), dove la tenuta educativa dell'insegnante "illuminato", interpretato da Filippo Nigro, viene continuamente messa alla prova dalle sue alunne e dallo sguardo spettatoriale.

Non ultimo, L'Onda è anche una riflessione sul gruppo e le sue dinamiche: l'esclusione del diverso, il bisogno dell'autorità forte, il cameratismo, il senso rassicurante che offre il far parte di un movimento, dove la propria identità trova conferme e la responsabilità individuale appare attenuata, protetta. Come ben canta Daniele Silvestri: "La forza certamente deriva dall'unione, ma il rischio è che la forza soverchi la ragione".

 

Scriviamo questo editoriale il 27 gennaio, Giornata della Memoria. Le reti televisive non hanno passato sotto silenzio l'appuntamento, con la messa in onda di film come Il Pianista (Studio Universal), Train de vie (La7), La Tregua (Rai Movie), o lo spettacolo di Marco Paolini Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute (vedi), trasmesso in diretta da La7 la sera di mercoledì 26 gennaio. L'Onda, è facile intuirlo, è un'altra pellicola che ci aiuta a riflettere e a non dimenticare. Per non perdere l'allenamento, segnaliamo mercoledì 2 febbraio alle 21.10, su La7, la prima tv del pluripremiato Il divo (vai), film del 2008 di Paolo Sorrentino sulla figura di Andreotti. A seguire è previsto uno speciale, condotto da Enrico Mentana, in cui gli ospiti in studio discuteranno del film. Si torna insomma al buon vecchio cineforum; ma, dato il vuoto pneumatico di molti palinsesti, rinunciamo a un po' di innovazione in cambio (speriamo) di un po' di intelligenza.

 

                                                                                       La Redazione



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