I buoni maestri

Sbarre   (RAI 2) 28/09/2011  23:00 Docufiction
Tematiche: Carcere, Reato, Giovane, Disagio, Vittima , Morte, Riabilitazione, Educazione, Ruolo, Socializzazione

(tvblog.it)(1° puntata) - Raccontare storie difficili in un percorso a specchio fra passato e futuro su due binari paralleli che forse non si incrocerebbero mai. Questa è l’ambizione dichiarata di “Sbarre” il programma condotto da Fabrizio Moro , interprete con “Respiro” anche della sigla del programma. Nato da un’idea originale tutta italiana stasera parte “Sbarre”, in cui un ragazzo cresciuto, suo malgrado, in una situazione difficile, incontra un carcerato di Rebibbia che gli racconta il suo passato. Capoprogetto e ideatore del programma è Filippo Cipriano (già autore di Invincibili su Italia 1) che firma con Flavio Andreini e Cosimo Calamini il docureality che entra realmente dentro una delle carceri più famose d’Italia raccontando la storia di un ragazzo borderline che incrocia il percorso e la vicenda umana di un carcerato. La regia di “Sbarre” è affidata invece a Piergiorgio Camilli. La prima puntata di Sbarre racconta la vicenda del detenuto Giovanni D’Ursi e del suo incontro con il diciottenne Alberto: tema di questo confronto è la riflessione sul ruolo dei “buoni maestri” nella nostra vita. La storia ha inizio quando una normale serata in discoteca si trasforma in rissa placata solo grazie all’intervento dei carabinieri. La rabbia, sentimento di onnipotenza e pura espressione irrazionale, si mescola al desiderio di vendetta offuscando le scelte di un inquieto Giovanni D’Ursi al punto da far sfociare il tutto in tragedia: cinque colpi sparati dalla sua giovane mano spezzeranno la vita di un altrettanto giovane Nello Caprantini. Una breve latitanza e quindi l’arresto segnano per sempre la sua esistenza così come un incontro in carcere con quello che lui considera il maestro che lo ha illuminato. Alberto, invece, è un ragazzo di Scampia con piccoli reati alle spalle e il bisogno di poter trovare una sua guida, un punto di riferimento. Riuscirà Giovanni D’Ursi a essere un buon maestro per Alberto? Giovanni D’Ursi nasce nel 1978 e trascorre la sua infanzia fra Secondigliano e Casoria in provincia di Napoli, per poi trasferirsi per problemi di salute a Roma a sedici anni. Giovanni è un ragazzo come molti suoi coetanei, con le stesse passioni e gli stessi sogni e tutto questo nonostante le difficoltà e le conseguenze di un animo timido e tormentato. Si mette spesso nei guai e vive frequenti contrasti con la famiglia. Nel 2001, a soli 23 anni, è protagonista di una lite fra bulli in una discoteca che sfocia in tragedia: Nello Caprantini, 21 anni, muore sotto i colpi di pistola sparati da quello che una volta era un ragazzo timido ed inquieto, che ora si è trasformato in omicida senza scrupoli. (uff.stampa rai) - In ogni puntata la storia di un ragazzo borderline incrocerà il percorso e la vicenda umana di un carcerato: un confronto, drammatico ed emozionante, in cui i due binari del racconto si fondono alla ricerca di una riflessione positiva. Da qualche parte in Italia un giovane sta rischiando di finire male: problemi di droga, spaccio, violenza, furto. O semplicemente è cresciuto - suo malgrado - in un quartiere "a rischio". E se incontrasse un suo ipotetico "futuro"? Una persona che non è riuscita ad evitare la "cattiva strada"? Quella persona, quell'uomo, adesso è dietro le "Sbarre". Narratore d'eccezione è il cantautore Fabrizio Moro, già vincitore di numerosi premi con la canzone "Pensa" dedicato al ricordo di Falcone e Borsellino. L'obiettivo del programma è quello di interessare il pubblico a due realtà, quella del mondo giovanile e quella della situazione carceraria. Due prospettive di racconto della nostra società spesso trascurate, viste questa volta come narrazione in soggettiva di due “protagonisti”. Il ritmo incalzante, le suggestioni visive a enfatizzare i momenti cruciali delle storie, la forte base emozionale dei racconti forniscono a SBARRE una narrazione forte, intensa con un finale che è anche speranza in un futuro migliore. Un racconto che è osservatorio privilegiato sul disagio giovanile e sulla realtà carceraria italiana. Il carcere viene visto in un modo nuovo, raccontato da chi lo sta vivendo da ormai tanto tempo e da chi non vorrebbe viverlo affatto. Il racconto televisivo vede prima il ragazzo accompagnare il telespettatore nella sua vita e alle soglie del carcere. Una volta entrato, il testimone di questa staffetta “di vita” passa nelle mani del carcerato. Sarà lui a mostrare la sua vita: dove dorme, dove mangia, i suoi “amici”… ma anche le sue paure, le recriminazioni, il suo passato. Alla fine di ogni puntata, Fabrizio Moro raccoglierà le impressioni a caldo del ragazzo appena uscito dal carcere e dedicherà a lui e alla storia che ha ascoltato una canzone unpuggled che racchiude nel testo il senso dell'incontro appena avvenuto. Il Programma vanta la collaborazione dell’Amministrazione Penitenziaria di Rebibbia.

> Autori: Piergiorgio Camilli, Filippo Cipriano, Cosimo Calamini, Flavio Andreini
> Interpreti: Fabrizio Moro
> Produzione: Casanova Multimedia, Luca Barbareschi
> Anno: 2011
> Origine: Italia
> Approccio: Sociologico
> Target: Giovani e adulti
> Importanza: Fondamentale
> Con testimonianze: si
> Con statistiche: no
> Durata: 40'
> Web: sbarre