(STUDIO) - Oggi Giornata Mondiale contro l'AIDS. Secondo l'Istituto Superiore di Sanità ci sono ancora 4.000 nuovi casi di infezione ogni anno. Un contagio, quindi, ogni due ore. Al Tg3 la testimonianza raccolta da Maria Grazia Fiorani. (SERVIZIO) - Uomo sieropositivo: "Ho...
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(STUDIO) - Oggi Giornata Mondiale contro l'AIDS. Secondo l'Istituto Superiore di Sanità ci sono ancora 4.000 nuovi casi di infezione ogni anno. Un contagio, quindi, ogni due ore. Al Tg3 la testimonianza raccolta da Maria Grazia Fiorani. (SERVIZIO) - Uomo sieropositivo: "Ho saputo che ero sieropositivo nell' '86. La malattia conclamata l'ho avuta nel 2002 perché è subdola, infame. Sta lì e se poi tu non l'ascolti è ancora più infame, è doppiamente insidiosa perché siccome tu stai bene, mi ero talmente suggestionato a stare bene, a fare praticamente
giocavo a calcetto, giravo il mondo. Invece purtroppo non è stato così perché poi nel 2002 m'ha presentato il conto." Di AIDS nel nostro Paese quasi non se ne parla più, ma di HIV ci si continua ad ammalare. Con le cure le aspettative di vita sono cresciute enormemente, ma la malattia, anche dopo tanti anni, può esplodere all'improvviso. Lui ha 50 anni e da 23 anni convive con il virus, sapendo che l'unica cosa che può fare è continuare a combattere. Uomo sieropositivo: "Speri che sopravvivi, perché poi non è vero che non si muore più. Io che purtroppo frequento un ospedale dove c'è stanno persone con HIV e alla fine ogni tanto muore qualcuno, ci si può convivere. Però uno si deve sempre controllare. Io so esattamente che se non prendo le medicine potrei ritornare ad avere problemi. Ce l'hai, te lo tieni, non si può dir niente a nessuno. La società ancora non è pronta, cioè, gli amici
una parte ce li ho, ce li ho tutt'ora, un'altra parte proprio li ho persi completamente, non li sento più da anni. Il futuro lo vedo
lo vedo come sono le nuvole, vedi come sono le nuvole? Un po bianche, un po nere, non piove, c'è un po di sole. Non lo vedo tanto bello, ma non lo vedo neanche brutto.
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